Il Progetto

Auser Cultura: Costruzione di una rete culturale e per l’apprendimento non formale e informale per tutte le età

Proponente

  • AUSER UPEL POTENZA- APS- associazione per l’invecchiamento attivo

Partner

  1. AUSER VOLONTARIATO CASTELLUCCIO INFERIORE,
  2. AUSER VOLONTARIATO TIRRENO,
  3. AUSER VOLONTARIATO LAURIA,
  4. AUSER UPEL LAGONEGRO APS.

Collaborazioni

  1. AUSER FILO D’ARGENTO DI POTENZA,
  2. AUSER VOLONTARIATO GRASSANO,
  3. AUSER ANNI D’ARGENTO SENISE,
  4. AUSER VOLONTARIATO TRAMUTOLA,
  5. SPI CGIL MATERA.

Elemento distintivo delle collaborazioni attivate in fase di definizione della proposta progettuale è quello del coinvolgimento di soggetti ed enti che, in coerenza con l’obiettivo proposto, svolgono la loro attività coniugando la centralità e la specificità dei territori con la necessaria visione d’insieme delle finalità comuni.

Nello specifico:

  1. Auser Filo d’Argento, che sarà impegnata nella ricerca sul campo, collaborando alla definizione degli strumenti di indagine, oltre che nella somministrazione dei questionari;
  2. Auser Tramutola, che offrirà il supporto nell’organizzazione degli eventi nel territorio della Val d’Agri;
  3. Auser Grassano, che offrirà il supporto nell’organizzazione degli eventi nel territorio dell’Ambito Bradanica;
  4. Auser Anni D’Argento, che offrirà il supporto nell’organizzazione degli eventi nel territorio del comune di Senise;
  5. SPI CGIL Matera- All’interno dell’attività istituzionale, SPI CGIL Matera sarà impegnato nell’organizzazione degli eventi sul territorio della provincia di Matera. Sotto il profilo operativo, la consolidata collaborazione tra SPI CGIL Potenza e le affiliate Auser partecipanti su azioni specifiche permette di assicurare una puntuale organizzazione del lavoro comune da svolgere, articolata con elementi specifici su ciascun territorio.

Ambito territoriale del progetto

Comuni di Potenza, Castelluccio Inferiore, Tramutola, Lagonegro, Lauria e Senise.

Obiettivi generali

  1. Promuovere la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
  2. Promuovere un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti

Aree prioritarie di intervento

  • Sviluppo e rafforzamento della cittadinanza attiva, della legalità e della corresponsabilità, anche attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni.
  • Contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento partecipato.
  • Sviluppo delle reti associative del terzo settore e rafforzamento della loro capacity building, funzionale all’implementazione dell’offerta di servizi di supporto agli enti del Terzo settore

Linee di attività

  • Attività di interesse generale, in coerenza con gli statuti dell’ente proponente
  • Organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo;
  • Organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;

Descrizione del progetto

Ambito territoriale del progetto

Le attività saranno realizzate nei comuni di Potenza, Castelluccio Inferiore, Tramutola, Lagonegro, Lauria e Grassano, oltre che, con il supporto della collaborazione di Auser Anni d’argento di Senise, anche nel comune di Senise. L’ambito territoriale di progetto è, dunque, la provincia di Potenza, territorio complesso perché presenta peculiari elementi distintivi. Si intende sperimentare le attività di progetto sia nel capoluogo di regione, caratterizzato da significativi fenomeni di inurbamento e di fragilità emergenti latenti, sia in comuni con specifiche caratteristiche, quali ad esempio il centro abitato denuclearizzato (Lauria), territori con forte criticità a carattere ambientale (Tramutola) o con difficoltà connesse alla mobilità (Castelluccio Inferiore).

Esigenze e bisogni individuati e rilevati a livello regionale/territoriale

Entro il 2025 più del 20% dei cittadini europei avrà 65 anni o più con un aumento significativo degli ultraottantenni. In Italia l’invecchiamento della popolazione è un elemento strutturale reso ancora più evidente dalla crisi economica. In Basilicata la popolazione anziana (per convenzione gli over 65) rappresenta il 23% della popolazione, contro una media del 20,9% nelle regioni del sud. In regione tutte le previsioni demografiche indicano un aumento dell’indice di vecchiaia che passerà da 186,7 (dato 2018) a 192,6 nel 2019 (dati ISTAT). Negli ultimi 10 anni (2009-2019) l’indice di vecchiaia in Basilicata registra un aumento di 46,1 e l’età media è aumentata di 3 anni.

I dati ISTAT, infatti, delineano un quadro sociale allarmante per la regione. Oltre che per quanto detto in merito all’indice di vecchiaia, si registra un peggioramento della condizione e si assiste a forti fenomeni di inurbamento con conseguente riduzione della qualità dei servizi nei piccoli comuni. La spesa media familiare totale per la regione pone la Basilicata al 20° posto su 22 ripartizioni territoriali, mentre è al 4° posto per quanto riguarda l’incidenza della povertà relativa. Solo il 49,8% dei residenti in Basilicata si dichiara soddisfatto della propria posizione economica, mentre sotto il profilo dei consumi ricreativi e culturali nel 2016 la Basilicata si poneva al 14° posto e al 20° posto per quanto riguarda la percentuale di popolazione fruitrice di giornali e riviste on-line. In ultimo, per quanto riguarda l’apprendimento permanente, il 7,9% della popolazione residente partecipa a iniziative culturali lungo tutto il corso della vita, ponendo la regione al 15° posto, con poco scarto dal dato nazionale (8,1), ma prima tra le regioni meridionali. Questo quadro determina da un lato criticità e disagi in termini di accessibilità ai servizi, anche a carattere culturale, connesse ai tempi di accesso alle aree urbane, dall’altro una significativa propensione alla partecipazione all’offerta culturale e di apprendimento che potrebbe rappresentare un elemento di successo e di sostenibilità della presente proposta progettuale.

Nel contesto di riferimento un’ampia fascia di popolazione anziana risulta caratterizzata da situazioni di povertà, da patologie complesse, da inadeguatezza relazionale, con livelli culturali bassi e medio-bassi che contribuiscono ad isolare la persona rendendola incapace di inserirsi in un contesto sociale sempre più tecnologizzato e in continuo cambiamento. Emerge un bisogno crescente, in questa fascia di età, di integrazione sociale. Tale bisogno è riscontrato anche in adulti, immigrati e giovani NEET, a rischio di esclusione sociale e di analfabetismo. E’ opportuno ricordare che la conoscenza e la cultura sono, di per sé, un prezioso arricchimento della persona umana e ancor più per le persone anziane per le quali la conoscenza è un elemento essenziale per mantenere e sviluppare benessere psico-fisico e dare completamento ai bisogni sociali. L’apprendimento in ogni fase della vita costituisce sempre più un importante fattore di benessere individuale che integra e rende più efficaci le stesse prestazioni sanitarie e sociali di welfare. L’Italia è in forte ritardo su questo fronte, come dimostrano i dati Ocse-Piaac, che denunciano una vera -emergenza alfabetica, intesa come capacità di leggere, comprendere e sintetizzare testi semplici: oltre un terzo della popolazione è al di sotto delle competenze minime per vivere in una società come quelle moderne, ed un terzo ha competenze appena sufficienti. Il fenomeno si accentua con l’età e con la solitudine.

In questo quadro generale, a parere di Associazioni aderenti ad Auser, per realizzare interventi coerenti con i mutati bisogni e le nuove fragilità, occorre necessariamente partire dal potenziamento e diversificazione degli strumenti messi in campo, oltre che da una particolare attenzione alla promozione del volontariato e alla diffusione delle buone pratiche in diversi territori attraverso la messa in rete delle esperienze.

Idea a fondamento della proposta progettuale

Il progetto propone percorsi integrati per la socializzazione attraverso l’apprendimento degli anziani e delle persone più fragili e a rischi di esclusione. In una società sempre più complessa, tecnologizzata e in continuo cambiamento, continuare ad apprendere in ogni fase della vita è un importante fattore di inclusione sociale e – come documenta da anni la ricerca medica – di prevenzione e di cura di gravi malattie, come l’Alzheimer.

La realizzazione del progetto contribuirà al rafforzamento e alla qualificazione delle attività di volontariato e di promozione sociale a partire dalla corresponsabilità di tutta la rete in ogni azione che sarà messa in campo alla definizione delle modalità per far emergere i dati relativi alla domanda inespressa di conoscenza e formazione, al fine di poter predisporre un’offerta sociale, culturale e formativa il più possibile motivante e personalizzata.

L’obiettivo generale del progetto è quello di rafforzare la cittadinanza attiva, valorizzando uno dei principali beni comuni immateriali, la cultura, attraverso la formazione non formale e informale.

Il senso del progetto potrebbe essere così sintetizzato: un accesso alla cultura per tutti rigenera il senso di appartenenza a una comunità in costante cambiamento, amplia la partecipazione alla vita pubblica e offre strumenti di cittadinanza e di esigibilità dei diritti (si pensi ad esempio all’uso delle tecnologie digitali quale strumento per l’accesso ai servizi della sanità a Km 0 comoda ed efficiente). Promuovere l’accesso alla cultura per tutti, tuttavia, in un contesto dominato dalle contraddizioni del mondo dei media, impone una riflessione sugli strumenti necessari per orientarsi nella confusione dell’iper-informazione, per diventare protagonisti e attori invece che fruitori passivi, soprattutto per il target prioritario di riferimento (la popolazione anziana) che, secondo la recente ricerca dell’Università di Princeton, sarebbe la fascia di popolazione più propensa alla diffusione di notizie false sui social network, soprattutto su Facebook.

Corollario all’obiettivo generale è indubbiamente quello di strutturare anche in Basilicata la rete delle Università Popolari e dei circoli culturali, denominata Auser Cultura nel documento per la Conferenza Nazionale di Organizzazione, rete che tenda a diventare “un luogo di incontro, di interscambio di idee e di esperienze. Implementare e consolidare le rete Auser Cultura anche in regione permetterà di attivare dei processi virtuosi di scambio e di trasferimento di buone prassi con altre reti regionali sui temi dell’apprendimento permanente, della formazione non formale e informale e sulla qualificazione degli strumenti a supporto dell’accesso a una “buona informazione”.

Metodologie

Pilota e sperimentali, finalizzate alla messa a punto di modelli di intervento tali da poter essere trasferiti e/o utilizzati in altri contesti territoriali.

La metodologia proposta è ispirata a una didattica innovativa, di facile accesso indipendentemente dalle competenze di base dei destinatari, attraverso laboratori, ricerca sul campo e assunzione di un ruolo positivo. A partire dalle esperienze realizzate in altri contesti regionali, si tenderà a consolidare le competenze dei volontari attivi impegnati nelle associazioni partner per sperimentare offerte culturali specifiche nei diversi contesti locali interessati dal progetto. In particolare, i volontari saranno guidati nella definizione e realizzazione di programmi culturali condivisi e realizzati anche attraverso metodologie interattive per l’apprendimento degli adulti. Una particolare attenzione per quanto riguarda l’offerta culturale con strumenti digitali sarà orientata a diffondere procedure per la difesa della privacy e per il contrasto a fenomeni come l’odio e la falsa informazione.

Risultati attesi

1. Destinatari degli interventi

Destinatari degli interventiNumeroModalità di individuazione
Cittadini coinvolti direttamente500Canali formali e informali della rete Auser, accesso diretto dei potenziali destinatari
Cittadini informati750Canali formali e informali della rete Auser
Referenti territoriali formati30Selezione interna delle associazioni partner

2. Le ragioni per le quali le attività previste dovrebbero migliorare la situazione;

La principale ragione per la quale le azioni di progetto concorrono al miglioramento della qualità della vita e del benessere delle persone destinatarie risiede nella rilevazione delle evidenze sul campo. Le azioni previste, infatti, mostrano la centralità dell’individuo, la cura delle relazioni, la presa in carico associativa con metodologia peer to peer, il coinvolgimento e il sostegno all’autodeterminazione. Sono proprio il sistema valoriale e la metodologia di intervento, comune denominatore di tutte le attività di Auser sull’intero territorio regionale (attività culturali territoriali), l’elemento che permette di affermare che le stesse azioni possano produrre effetti concreti sulle persone dei territori obiettivo dei trasferimenti. In termini di sistema, infine, l’aver previsto un’inversione di punto di vista che privilegia la progettazione bottom up, dove il capofila svolge il ruolo di supporto e di coordinamento, determina un protagonismo dei territori, non solo in termini operativi ma anche di progettualità, in linea con gli orientamenti europei e nazionali in tema di politiche rivolte alle persone.

3. Risultati concreti

Si presentano i risultati concreti previsti in ragione dell’evidenza che la proposta progettuale, tendendo a incidere sul metodo di intervento culturale, possa divenire l’attivatore di risultati a medio e lungo termine sui territori coinvolti. Per tale ragione, quindi, i risultati concreti da raggiungere non possono essere esclusivamente quelli realizzati duranente il progetto, ma necessariamente devono essere connessi a una visione più ampia. Nello specifico, i risultati che si intende raggiungere sono:

  1. quelli di uno sviluppo e ampliamento dell’offerta culturale rivolta alle persone con fragilità in termini territoriali (es. Castelluccio Inferiore), in termini qualitativi e di coinvolgimento (es. Potenza).
  2. quelli connessi ad azioni di empowerment territoriale, anche fuori dalla rete Auser, che possano far nascere iniziative/reti/azioni di innovazione cultuale e di apprendimento diffuso.
  3. quelli strettamente legati alla qualificazione dei volontari impegnati attraverso strumenti di
  4. informazione circolare tali da supportare la partecipazione degli stessi anche in un’ottica coerente al dettato dell’art. 555 del Codice del Terzo Settore.

4. Possibili effetti moltiplicatori.

La possibilità di creare un effetto moltiplicatore e di trasferibilità assume valore fondante nella definizione dell’obiettivo di progetto. È infatti la consolidata esperienza di decodifica dei bisogni del territorio, associata a una reale capacità di mettere in comune le esperienze, che determina una delle principali precondizioni per un buon trasferimento non di progetti, ma di pratiche di intervento. Altro elemento che assicura la riproducibilità è l’azione relativa alla formazione dei volontari, che supporta e agevola l’articolazione locale delle pratiche di intervento (es. comparabilità tra i territori, circolarità e tempestività dell’informazione, supervisione organizzativa, ecc.). Un altro carattere distintivo che potenzialmente facilita il buon esito della riproducibilità è senza dubbio la scelta operata da parte dei partner di connettere i territori sulla base dei principali bisogni espressi. In altri termini, le azioni culturali territoriali proporranno articolazioni a forte carattere di innovazione tese a dare una risposta ai bisogni rilevati nella precedente indagine sul campo.

Attività

Indicare le attività da realizzare per il raggiungimento dei risultati attesi, specificando per ciascuna i contenuti, l’effettivo ambito territoriale, il collegamento con gli obiettivi specifici del progetto. Al fine di compilare il cronoprogramma di progetto è opportuno distinguere con un codice numerico ciascuna attività.

Il progetto si propone di dare una risposta concreta al bisogno crescente, specialmente nelle persone anziane, di relazione, di socializzazione e di apprendimento attraverso il consolidamento e l’ulteriore sviluppo dell’azione della rete dei partner. La realizzazione delle attività progettuali consentirà alla rete dei partner di ampliare la fascia di utenza anziana senza escludere i cittadini adulti, i migranti e i giovani NEET con livelli culturali ed economici bassi e medio-bassi, creando e/o stabilizzando rapporti di rete con le istituzioni e le altre associazioni culturali locali, al fine di creare condizioni più favorevoli ad accrescere la cultura della solidarietà e del volontariato.

Le azioni saranno articolate su due livelli: uno a carattere provinciale e uno a carattere locale.

A carattere provinciale le attività che si intende realizzare sono:

A.1 Costituzione di un gruppo di coordinamento e gestione con la partecipazione di esperti nel settore e docenti universitari;

Si prevede la costituzione di un sistema integrato di governance tra i partner per la gestione del programma.

Nei primi 15 giorni di attività si creerà una Cabina di regia formata da rappresentanti del soggetto capofila, dei partner e di esperti individuati dalla partnership di progetto, anche tra le collaborazioni gratuite. Avrà funzioni di orientamento, coordinamento, monitoraggio e definizione di piani di massima delle attività locali che si intendono realizzare. Si riunirà in presenza almeno 3 volte nel corso della realizzazione del programma e utilizzerà lo strumento delle videoconferenze via Skype per incontri periodici a distanza. Nello specifico l’azione prevede il coordinamento e l’amministrazione complessiva del progetto ai vari livelli, la messa a punto del piano e degli strumenti di monitoraggio e di valutazione delle varie azioni e la progettazione, oltre che l’implementazione del piano di comunicazione per la promozione e la diffusione delle attività di progetto.

A.2 Realizzazione di un’indagine sul campo presso tutti i partner per la rilevazione della percezione da parte degli associati Auser di: beni comuni, cultura, informazione e nuovi strumenti di conoscenza/comunicazione;

L’azione, che prevede una forte partecipazione a carattere territoriale, permetterà di identificare e avvicinare i destinatari finali (es. anziani a rischio di solitudine involontaria) ai successivi interventi di progetto, oltre che a permettere la redazione di un report di ricerca sul campo. Per l’identificazione del campione si procederà alla redazione di elenchi locali di almeno 50 soci e cittadini (nel capoluogo almeno 100) che abbiano le caratteristiche del target previsto (es. anziani soli o a rischio di solitudine involontaria, persone con bassi livelli culturali e di reddito, etc.), sulla base delle conoscenze del territorio dei partner locali, con particolare riferimento ai partner più direttamente impegnati nelle attività di volontariato culturale e ricreativo. A partire dagli elenchi redatti si contatteranno i soci e i cittadini a cui sottoporre il questionario dell’indagine a livello locale, realizzato anche in linea con le precedenti rilevazioni nazionali realizzate da Auser sul target over 65.

Gli item del questionario, che sarà predisposto da un esperto esterno, saranno incentrati sulla rilevazione delle caratteristiche, aspirazioni e desideri culturali delle persone coinvolte, oltre che sulla disponibilità a continuare ad apprendere. Tale azione è tesa a far emergere la cosiddetta domanda inespressa di conoscenza e di formazione al fine di poter predisporre territorialmente di una sperimentazione culturale e formativa adeguata. È prevista la presenza di un facilitatore volontario per la compilazione, e la realizzazione di un format dedicato on-line per la restituzione e la successiva elaborazione dei dati. Le risultanze della ricerca saranno presentate nell’evento finale.

A.3 Seminari regionali di formazione per i referenti territoriali relativi a tematiche e metodologie connesse ai temi di progetto;

Si articolerà un percorso formativo a carattere provinciale diretto a dirigenti e volontari, teso a fornire gli strumenti per la qualificazione dell’offerta culturale. A titolo esemplificativo e non esaustivo, i temi trattati saranno: la costruzione di un calendario di eventi e la successiva organizzazione degli stessi; la comunicazione e la promozione di eventi culturali e formativi; il corretto uso dei social media, anche attraverso la salvaguardia di una corretta gestione delle informazioni, etc. Il percorso formativo si articolerà in quattro moduli di cinque ore ciascuno e riguarderà anche le modalità di approccio e di coinvolgimento di adulti e anziani in attività socio-culturali e culturali. Saranno privilegiate le metodologie didattiche più idonee, con caratteristiche di coinvolgimento e interattive, che partano dal vissuto e dalle aspirazioni dei partecipanti.

I docenti della formazione saranno esperti nelle materie di apprendimento, anche provenienti da fuori regione.

A.4 Monitoraggio e valutazione in itinere e finale;

Partendo dalla consapevolezza che la capacità di attuare un controllo costante sulle diverse fasi di attuazione di un progetto rappresenta un elemento di successo per la sua realizzazione, i partner hanno inteso definire un’azione specifica per il monitoraggio e la valutazione delle attività realizzate.

A scadenze bimestrali saranno operate verifiche attraverso apposite schede di rilevazione dei dati individuali da cui evincere informazioni sui seguenti aspetti: motivazione all’attività; rispetto delle regole di gruppo; livello di attenzione e grado di coinvolgimento; grado di socializzazione; capacità comunicativa.

Il sistema di valutazione delle attività del progetto è, quindi, basato sull’autovalutazione; parte dai risultati e risale al sistema di qualità. L’obiettivo è quello di individuare le cause della eventuale differenza dai risultati attesi e di cogliere i punti di forza e di debolezza del sistema-qualità.

Per la fase di sperimentazione a livello territoriale si procederà a monitorare i seguenti elementi:

  • Numero di cittadini coinvolti suddivisi in classi omogenee (es. anziani, minori, giovani, etc.);
  • Numero delle attività promosse;
  • Numero delle iniziative intergenerazionali realizzate.

Per quanto riguarda il livello qualitativo del progetto saranno monitorate le attività secondo quattro

parametri: centratura degli obiettivi, interesse suscitato, coinvolgimento dei partecipanti (metodo utilizzato), utilità (scheda di soddisfazione rispetto alla fruizione delle attività). Per l’intervento dei volontari, invece, il monitoraggio seguirà tre parametri: la relazione fra il volontario e i destinatari, la modalità di conduzione e/o realizzazione delle attività, la chiarezza delle procedure da seguire per la realizzazione delle singole attività.

A.5 Eventi a carattere regionale di presentazione e di disseminazione dei risultati ottenuti.

La presentazione dell’intero percorso sarà affidata a un evento iniziale in cui verranno presentati gli obiettivi di progetto e le modalità della sua realizzazione.

I risultati di progetto saranno presentati in un evento a carattere provinciale con la partecipazione di almeno 150 persone, soci di Auser e cittadini, nel quale illustrare i dati raccolti e sistematizzati in una pubblicazione, le esperienze realizzate nei singoli territori e le opportunità offerte dalla rete delle Associazioni partner e degli altri soggetti pubblici e privati impegnati nella realizzazione del progetto. In particolare, saranno restituite le sperimentazioni positive, in termini di percorsi di apprendimento e di animazione culturale.

A livello locale:

B.1 Un evento di promozione in ciascuno territori interessati al progetto

Si prevede la realizzazione di un evento/incontro per ciascuna sede di realizzazione per la definizione dell’oggetto della sperimentazione “culturale” e le modalità di realizzazione. Tale azione appare rilevante per assicurare il necessario coinvolgimento dei partecipanti alla costruzione dell’offerta culturale.

B.2 Azioni territoriali

Partendo da quanto emerso dai questionari somministrati e dall’evento di cui alla precedente azione B.1, si procederà alla programmazione sperimentale di percorsi socio-formativi non rigidamente formali privilegiando sedi più facilmente accessibili ai destinatari (sedi dei partner, centri sociali o sedi associative del privato sociale). I percorsi saranno progettati tenendo conto del binomio socializzazione e cultura e partendo dagli interessi quotidiani e dall’affettività delle persone, attivando relazioni interpersonali e metodologie non frontali e interattive. Le sperimentazioni dei percorsi innovativi e integrati di socializzazione e di formazione prevedono l’attivazione di 8 cicli della durata di almeno 36 ore, che coinvolgono non meno di 20 partecipanti ciascuno (composizione prevista: 70% popolazione anziana, 30% adulti, immigrati e giovani NEET).

La sperimentazione potrà essere accompagnata dalla messa a disposizione di specifiche iniziative di trasporto sociale finalizzate alla partecipazione di persone in difficoltà.

A titolo esemplificativo, si riporta una proposta di ciclo:

TitoloCompetenze digitali: utilizzo dei social network e difesa dalle fake news.
Articolazione12 incontri di tre ore da tenersi nei quattro mesi della durata della sperimentazione
Contenuti3 incontri sulle competenze digitali generali; 4 incontri sull’utilizzo dei social network; due incontri su strumenti e metodi per riconoscere le fake news; 3 incontri laboratoriali di comunicazione sociale.

Tutte le azioni di progetto saranno realizzate con il contributo dei volontari di tutte le associazioni che compongono la partnership.

I principali output di progetto sono:

  • 400 questionari somministrati;
  • 96 eventi/seminari locali;
  • Report di ricerca.

La modalità di intervento scelta si basa principalmente sul coinvolgimento: coinvolgimento come ricerca di nuovi volontari quale elemento di innovazione e sviluppo delle associazioni partecipanti; coinvolgimento come avvicinamento dei volontari ai nuovi strumenti quale elemento motivazionale; coinvolgimento come consapevolezza dei propri bisogni da parte dei destinatari finali quale elemento di riduzione dell’esclusione sociale e della fragilità.

Al gruppo di coordinamento e gestione, proprio per privilegiare la metodologia di intervento basata sul coinvolgimento, è demandata la verifica della possibilità di ampliamento della partnership di progetto, a titolo non oneroso nel corso della realizzazione, sia rispetto ad amministrazioni pubbliche sia ad altri organismi di Terzo Settore.

Attività di Comunicazione

Descrizione dell’attivitàMezzi di comunicazione utilizzati e coinvoltiRisultati attesiVerifiche previste, se SI specificare la tipologia
Comunicati stampa dedicatiE-mail, social network, media (TV e giornali locali)750 destinatari + 1.000 contattiAggiornamento mailing
Aggiornamento pagina internet dedicata al progettoSito internet5.000 contattiMonitoraggio tramite Google Analitics
Rassegna stampaMailing, social network e agenzia mensile pubblicata sul sito internet750 destinatari + 1.000 contattiAggiornamento mailing
Approfondimenti periodiciNewsletter digitale di progetto2 numeri con 750 destinatari degli inviiAggiornamento mailing
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