Miglionico 5 luglio 2017. Nella suggestiva cornice del Castello del Malconsiglio si chiude la prima fase del Progetto “Auser in Comuneâ€.
La scelta del Castello di Miglionico come sede di quest’incontro è sicuramente indovinata perché offre un esempio di quanto sia possibile realizzare per recuperare una struttura del passato rendendola disponibile per iniziative pubbliche oltre che per essere una testimonianza architettonica e storica.
Dall’alto del Castello è possibile volgere uno sguardo sulla valle del Basento da un lato e dall’altro il Centro storico di Miglionico.
A far da padrone di casa il Sindaco che dopo i saluti di rito affronta il tema della riqualificazione e del manutenere il bene comune in tempo di difficoltà economiche per la Pubblica amministrazione.
Scarsa la capacità di intervenire per l’assenza di possibilità economiche per finanziare gli interventi necessari.
Il gap, ovvero la distanza fra quanto si vorrebbe realizzare e quanto è realmente disponibile a supporto delle azioni necessarie, può essere colmato dai cittadini che associandosi possano offrire il loro contributo volontario.
Il Sindaco auspica che anche a Miglionico venga costituito un Centro Auser perché riconosce che questa associazione sia positivamente impegnata come dimostrano gli obiettivi alla base del Progetto all’ordine del giorno.
In chiusura conclude che alla base di ogni azione debba esservi la Cultura che offre gli strumenti per contrastare il degrado e il vandalismo.
Il Presidente dell’Auser “Comunità solidaleâ€, Nicola Coviello, dopo aver ringraziato il Sindaco per l’ospitalità e salutato tutti i presenti, entra nel merito del Progetto chiarendone le azioni previste e gli interventi che si intendono realizzare.
Le Auser della rete di progetto sono tredici, mentre i Comuni aderenti sono dodici.
In ogni realtà è stato individuato un Bene comune da recuperare e riqualificare con interventi coordinati fra pubblica amministrazione e volontari Auser.
A testimonianza di quanto sarà realizzato ogni azione verrà riportata sul sito di progetto.
Le Auser regionali ospiti presentano quanto è stato da loro realizzato: la Puglia presenta il recupero in atto della Chiesa di San Sebastiano e le Scuole Pie (dei frati Scolopi); Bologna la propria presenza sul territorio e il Codice di comportamento adottato; l’Auser Sardegna l’impegno a favore degli anziani in atto ad Oristano.
Per la Campania interviene il Presidente Franco Buccino che parte dalle difficoltà che incontra un’Associazione in territori quali la Terra dei Fuochi e Scampia.
Si tratta di luoghi noti alla cronaca nazionale dove l’età della vita si è ridotta di due anni per la presenza dei veleni sepolti dalle mafie.
In queste realtà sono nati i Movimenti spontanei ed anche le Associazioni di volontariato per il riscatto delle popolazioni dalla schiavitù del malaffare e per rivendicare livelli di vita migliori.
La buona prassi che la Campania presenta è il recupero della Reggia di Carditello con il passaggio della proprietà al Ministero dei Beni Culturali.
La Reggia era divenuta uno svessatoio di rifiuti soggetta a continue razzie che l’hanno depredata di molti beni artistici e storici.
L’intera tenuta era stata posta all’asta più volte dal 2011 e c’era il reale rischio che qualche privato se la potesse aggiudicare. Grazie all’impegno attivo dei movimenti e delle associazioni di volontariato la Reggia è stata ceduta dalla Sga (la Bad Bank che aveva acquisito venti anni fa i crediti del Banco di Napoli) al Ministero dei Beni Culturali.
Infine è stato stipulato un protocollo d’intesa fra Ministero dei Beni Culturali e ambientali e del turismo, Regione Campania e Comune di San Tammaro che ha portato alla nascita della Fondazione Real Sito di Carditello alla quale il Polo museale campano ha consegnato la Reggia .
In una realtà come quella, fra Caserta e Napoli, il Carditello diviene simbolo del ritorno alla legalità .
In rappresentanza dell’Auser Nazionale interviene Lella Brambilla neo componente della Presidenza a cui è stata eletta il 9 giugno scorso. Si tratta quindi della prima uscita pubblica della Brambilla!
L’associazione si interessa della propria comunità , l’Auser si dedica alla cura dei luoghi e dell’ambiente ma soprattutto delle persone così come prevede la propria Carta dei Valori.
In questo quadro rientrano anche le azioni tese all’apertura e alla fruizione dei beni culturali.
La salvaguardia dei beni culturali e la loro manutenzione rientrano nell’azione più ampia finalizzata al prendersi cura della mente delle persone. Per l’Auser è fondamentale l’apprendimento continuo e l’educazione permanente.
Interviene Claudio Meloni della Funzione Pubblica CGIL che mette in chiaro come sia sbagliato ed ingiusto mirare ad utilizzare il volontariato in antitesi con il lavoro dei pubblici dipendenti.
Gli ambiti d’azione sono diversi ma spesso le scelte politiche tendono a confonderli.
In momenti come quelli che stiamo vivendo che hanno determinato l’adozione di provvedimenti quali il blocco delle assunzioni che si protrae dalla fine degli anni novanta e la riduzione della spesa per il mantenimento dei beni culturali, il risultato è stato la mancata apertura di nuovi e vecchi luoghi artistici e storici.
Sono state adottate forme flessibili di lavoro che tendono a sfociare in vero e proprio volontariato.
Il riferimento deve essere l’articolo 9 della Costituzione: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Per dare un futuro alla gestione dei Beni culturali occorre dare spazio ai giovani!
Alla tavola rotonda danno il loro contributo di idee anche Rossella Tarantino della Fondazione Basilicata Matera 2019, Paolo Simmarano, Portavoce Forum Terzo Settore Basilicata e Lidia Pantone, Capo Delegazione FAI Potenza.
In rappresentanza della Regione interviene il Consigliere Polese che fa riferimento alla legge approvata dal Consiglio regionale nel 2016 che pone il Pubblico e il Volontariato sullo stesso livello assegnando ad entrambi un ruolo di coprogettazione.
Meloni precisa che il volontariato non si pone in conflitto con il pubblico: mai sostitutivi ma stimolanti.
A chiusura la vice presidente Brambilla segnala quanto sia importante arricchire l’offerta culturale e come regolamenti e protocolli possono supportare questa azione.
Importante il ruolo del privato sociale anche alla luce della recente Riforma.
Il suo auspicio: La regia sia in mano al Pubblico e lo spazio in cui viviamo sia un ambiente culturale.