Care e cari,
la Cgil e oltre 100 associazioni hanno lanciato la mobilitazione nazionale “La via maestra. Insieme per la Costituzione“ con un percorso la cui prima tappa, dopo l’importante manifestazione nazionale per la difesa della sanità pubblica, sarà il 7 ottobre a Roma con cortei che convoglieranno in Piazza San Giovanni.
In preparazione della manifestazione sono in programma assemblee in tutti i posti di lavoro e nei territori e saranno promossi comitati territoriali con tutte le realtà associative coniugando gli obiettivi nazionali per i diritti, l’istruzione, i salari, l’ambiente, la democrazia, la salute, la pace e il lavoro, con vertenze per la difesa dei beni comuni.
L’Auser nazionale è tra le oltre 100 associazioni che hanno promosso le mobilitazioni perché siamo convinti che la nostra azione solidale, per garantire alle persone dignità e benessere, deve essere messa in relazione con le tante soggettività collettive che sono impegnate nelle comunità per cambiare il Paese attraverso un nuovo modello di sviluppo sostenibile.
Senza democrazia e partecipazione non sarà possibile ricomporre la condizione sociale caratterizzata da disuguaglianze, povertà e fragilità, precarietà nel lavoro, divari territoriali tra Nord e Sud, riduzione del valore di salari e pensioni, restringimento del perimetro pubblico del welfare e crisi climatica. Ma occorre anche lottare, senza se e senza ma, contro la cultura del possesso e del dominio patriarcale che è alla base dei femminicidi, degli stupri e delle violenze contro le donne. Bisogna dare speranza di un futuro migliore alle giovani generazioni sempre più emarginate e disperate dal prevalere di una economia consumistica che incita al’individualismo e alla violenza nel nome del dio denaro.
Il contrasto agli episodi di violenza non possono essere affrontati unicamente con l’inasprimento delle pene, ma con una azione di prevenzione attraverso la scuola, l’occupazione, l’educazione, la cultura e presidi sociali.
Le attività di interesse generale dell’Auser e del terzo settore hanno garantito nelle fasi difficili della pandemia e della guerra in Ucraina coesione e inclusione rispetto alle difficoltà dell’intervento pubblico nel garantire i servizi a fronte delle tante solitudini nell’affrontare situazioni di difficoltà e disagio a partire dalle persone anziane.
Senza politiche che rafforzino il welfare universale e ridiano valore al lavoro, le innumerevoli e belle iniziative di Auser rischiano di smarrire l’obiettivo della trasformazione sociale per garantire a ogni persona sostegno, amicizia, solidarietà e migliore qualità della vita.
La sussidiarietà non deve essere mai interpretata come sostituzione dell’intervento pubblico ma avere la visione di innovazione per migliorare la qualità dei servizi.
Oltre 500 morti sul lavoro nei primi 6 mesi dell’anno, con l’ultima strage di Brandizzo, segnalano come è venuta meno la civiltà del lavoro e che il profitto prevale sulla difesa della vita delle persone.
I nostri valori sono radicalmente alternativi all’impianto ideologico del Governo perché mettono al centro la persona garantendo i diritti civili, umani e sociali. Non possiamo assistere passivamente alla demolizione del welfare, a cominciare dal diritto alla salute, all’ambiente, alla socialità, all’assistenza, all’istruzione, al reddito di cittadinanza. A ciò si aggiunge l’assenza di risorse per il finanziamento della legge sulla non autosufficienza, la riduzione degli investimenti del Pnrr per la medicina territoriale e le infrastrutture sociali.
Il Governo delle destre opera in direzione opposta alla giustizia sociale privilegiando i ceti più abbienti, attraverso i condoni e una riforma fiscale che penalizza i redditi più bassi, arrivando perfino a giustificare le evasioni fiscali. Il combinato tra presidenzialismo e autonomia differenziata rompe gli equilibri istituzionali e l’unità del Paese, sanciti dalla Costituzione, per favorire egoismi territoriali e gli interessi corporativi.
Per queste ragioni, chiediamo a tutte le nostre strutture un impegno straordinario per la partecipazione alla manifestazione del 7 ottobre e a contribuire all’attivazione dei comitati territoriali che devono essere intesi come spazi pubblici aperti al confronto, alla solidarietà, alle relazioni sociali, al protagonismo individuale e collettivo.
Fraterni saluti
Il Presidente nazionale
Domenico Pantaleo